giovedì 7 gennaio 2010

Un po' di shopping

Stamattina, dopo la solita colazione con una tazzina di caffè, un tazzone di latte in polvere (il latte fresco qui non c’è) e qualche fetta di pane con marmellata di angurie, sono uscito di casa con l’intenzione di fare un giro al mercato, allo scopo di comprare qualche ricordino africano.
Son passato da casa del mio amico italiano missionario laico e tranquilli e felici ci siam diretti al mercato, sotto il sole già cocente alle 9 del mattino.
Come ormai mi è noto, per strada incontro qualche ragazzino che ride perchè mi vede in pantaloncini, qualcun altro che mi chiama e cerca di attirare la mia attenzione, e da gran furbi non ti chiamano in francese come sarebbe logico visto che sono un bianco, ma lo fanno nella loro lingua locale (ngambai). Come pretendono che gli si dia retta??? E quindi io passo e faccio finta di nulla…
Arrivati al mercato abbiam cominciato a cercare le calebasse, una specie di contenitori, di materiale legnoso, ottenuti dalla lovarazione dei frutti che crescono su alcuni alberi africani. Finalmente li abbiam trovati presso una commerciante di frutta e verdura. Dopo qualche minuto di negoziazione (qui si contratta per qualsiasi cosa, il prezzo fisso non esiste), son riuscito a fare il mio acquisto ad un prezzo ragionevole. Contenti dell’affare appena fatto, ci siamo incamminati per spostarci in un altro mercato, ma siamo stati fermati immediatamente da un tipo grassoccio, che ci ha chiesto di avvicinarci alla stazione di polizia (una capanna di 2 metri quadri) che era a qualche passo da li. Abbiam seguito l’uomo, il quale ci ha chiesto i documenti, che noi non avevamo appresso, nessuno dei due :) . Allora hanno cominciato a farci diverse domande, del tipo: chi siete, che fate qui, dove alloggiate e via discorrendo… naturalmente io ascoltavo e cercavo di capire :), mentre il mio amico, che il francese lo conosce sul serio, rispondeva ma senza fornire alcuna informazione, dato che questi poliziotti non erano in divisa e non mostravano alcun tesserino, quindi ha preferito non fidarsi. Da queste parti, il problema, è che se sei bianco, quando la polizia ti ferma non lo fa effettivamente perchè stai facendo qualcosa di illegale o per fare un vero controllo, l’unico scopo è quello di ricavarne un po’ di soldi, per arrotondare lo stipendio. Fatto sta, che la discussione si è protratta per una quindicina di minuti, i poliziotti cominciavano ad innervosirsi e ad un certo punto, uno dei due ha chiamato una guardia e gli ha detto di scortarci fino alla centrale di polizia. A quel punto abbiamo chiesto di poter effettuare qualche chiamata per telefono e ce lo hanno concesso. Alla fine ci hanno rilasciato esclusivamente perchè abbiam raccontato che stavamo per chiamare il vescovo e poichè lui qui è un’autorità e noi non mostravamo la minima intenzione di pagare per il nostro rilascio, per evitare che le cose si complicassero hanno preferito desistere…
Scampato il pericolo, abbiamo deciso di tornarcene immediatamente a casa, meno tranquilli, ma molto più felici rispetto all’andata!!!

2 commenti:

  1. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio!
    Nel frattempo io qui sto badando alla tua squadra con cura.....stai tranquillo...per il momento ho saltato solo una partita e ora ho fatto la nuova formazione...Valerio ha detto che ho osato, ma loro che ne sanno!!!
    Me lo riporti un calebasse???

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  2. Certo, come premio per la tua affidabilità???? :)

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