giovedì 31 dicembre 2009

la prima foto



Questa è la prima foto per il mio blog, ma soprattutto è la prima foto per questo bambino. Ha appena un'ora di vita. Come si puo' notare, i neri alla nascita, non sono poi cosi' scuri... diventano del loro colore naturale nel giro di 2-3 giorni.
Ho conosciuto questo bimbo a Bodo, un villaggio a 60 km da Doba (il paese in cui dormo). Un'ora e più di viaggio, su una strada di sabbia e terriccio, piena di buche ed in mezzo alla foresta. Bodo è il posto dove mia zia ha vissuto per più di 10 anni e dove hanno creato quello che loro chiamano "dispensario", che è una specie di infermeria-ospedale di periferia. C'è un'area riservata ai malati di AIDS (qui è chiamata SIDA) e dall'altra parte un consultorio, un infermeria e il reparto di ostetrica (una piccola stanza). La gente del villaggio, principalmente viene assistita in questo centro per il parto e la preparazione al parto e per malattie quali l'AIDS (i dati ufficiali dicono che il 14% della popolazione è infetta), la malaria (che è causa di morte solo nei casi più gravi e se non curata in tempo, ma che debilita pesantemente chi ne è colpito), la malattia del sonno (trasmessa dalla mosca tse tse) e da altri malanni quali le amebe (vermi intestinali, molto comuni da queste parti, date le scarse condizioni igieniche delle acque).
Per fortuna, io ancora sono perfettamente sano. Almeno in apparenza :)

Chiudo questo post con un bellissima foto del fiume

lunedì 28 dicembre 2009

notizie spicciole sui ciadiani

Ciao a tutti,
in questi giorni ho scoperto qualcosa in più sulla popolazione del Ciad, qui a Doba.
In genere sono tutti molto cordiali, qui il saluto minimo consiste in un "Salut, ca va?" accompagnato da una bella stretta di mano. Anche i bambini salutano in questo modo, anche se molti di loro sono intimiditi dai bianchi e ti stringono la mano guardando per terra.
Ieri sono uscito per andare al mercato e dare un'occhiata in giro; ero vestito come si vestirebbe chiunque in una torrida giornata di sole, cioè in pantaloncini e maglietta. Invece, qui sorridevano tutti, soprattutto le ragazzine. Da queste parti andare in giro in pantalocini sarebbe come andare in giro in mutande, in Italia.
Un aspetto che mi ha colpito e che divide nettamente i cristiani dai musulmani in quest'area, è l'atteggiamento che questi hanno nei confronti delle fotografie. I cristiani, sono disponibili a farsi fotografare, addirittura i bambini si divertono un sacco soprattutto nel rivedersi nello schermo della macchinetta; mentre i musulmani non accettano assolutamente che si facciano delle foto, né a loro, né a qualsiasi altra cosa. Credono di essere privati della propria anima, nel caso in cui venissero immortalati in qualche fotografia... quindi s'incazzano da paura se ti vedono con una macchina fotografica in mano. (Questa è la scusa che mi permette di rinviare al prossimo post la mia prima foto da blogger :) )

venerdì 25 dicembre 2009

l'arrivo

Buon Natale a tutti.
Finalmente ieri pomeriggio sono arrivato a destinazione. Sono a Doba, nel sud del Ciad. Il viqggio è stato interminabile, la parte peggiore è stata quella del trasferimento in bus dalla capitale del Ciad, N'djamena, fino qui a Doba.
Per percorrere 500 km abbiam impiegato 13 ore. Siam partiti alle 4 del mattino, con un autobus carico di viaggiatori e tanto di bagagli al seguito (buste e bustoni, più che valigie), viaggiando sotto il sole, su quella che qui chiamano autostrada, ma che nella realtà è semplicemente una strada di campagna asfaltata.
Il Ciad è più povero di quanto potessi immaginare, qui non c'è nulla... manca l'acqua potabile, in certe ore della giornata manca l'elettricità. La gente nei villaggi vive di nulla, in pessime condizioni igieniche ed in case piccolissime e precarie, costruite con paglia e altri materiali talmente deperibili, che ogni 3 anni le case vengono ricostruite da zero.
Nonostante tutto cio', sopra le case diroccate spesso è possibile vedere le antenne paroboliche ed inoltre, tutti quanti hanno un telefonino!!
Adesso anch'io ho un numero telefonico ciadiano (+235 6863506), pero' vi sono delle difficoltà per l'invio dei messaggi in Italia verso i numeri Vodafone, mentre verso gli altri non dovrebbero esserci, ma non garantisco :)

P.s.: Nei prossimi post, provero' a caricare qualche foto...

venerdì 18 dicembre 2009